logo farmacia Castello

Orario estivo dal 12 giugno al 17 settembre
Dal Lunedì al Venerdì: 8.30 - 19.30
Sabato: 8.30 - 13.00 / 15.00 - 19.30

GLICEMIA - GLUCOSIO NEL SANGUE

Torna alla lista

Una determinazione quantitativa della glicemia, in modo rapido e veloce, è di primaria importanza per la diagnosi, la terapia e il controllo del diabete. Il glucosio è uno zucchero semplice utilizzato dall'organismo come fonte di energia.

La concentrazione di glucosio nel sangue, definita glicemia, è regolata da complessi meccanismi che ne impediscono forti oscillazioni.
Il valore di glicemia è in condizioni normali costante grazie all'azione combinata di insulina che ne abbassa il livello e glucagone, adrenalina e cortisolo che invece lo innalzano.

Se l'insulina non agisce in modo corretto o non è presente nella giusta quantità il glucosio si accumula nel sangue e si ha così una condizione di iperglicemia.
I valori di glicemia aumentano tipicamente nei soggetti diabetici e si abbassano nel digiuno prolungato.
L'iperglicemia provoca aumento di sete o di fame, frequente necessità di urinare, perdita di perso sensazione di affaticamento. Se non curata, l'iperglicemia può portare a problemi più complessi di tipo cardiovascolare, epatico, nervoso o complicazioni della vista.

La prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali per minimizzare i danni associato al diabete. Per questo motivo è raccomandato eseguire controlli regolarmente. L'autocontrollo non sostituisce il controllo medico. I risultati ottenuti devono essere valutati insieme al medico curante.

 

COLESTEROLO TOTALE

Torna alla lista

L'ipercolesterolemia è correlata a gravi malattie, in particolare a quelle cardiovascolari su base aterosclerotica, prevalentemente infarto miocardico ed ictus ischemico. L'ipercolesterolemia è quindi uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare aggravato da ipertensione, fumo, sovrappeso e sedentarietà.
Uno screening precoce, soprattutto se riguardante il quadro lipidico completo, assume perciò un'importanza basilare per la prevenzione ed il controllo delle malattie cardiovascolari e le le loro conseguenze.

Per avere una prima indicazione del metabolismo lipidico sono indispensabili le determinazioni di colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL e trigliceridi.
Il monitoraggio del quadro lipidico fornisce utili indicazioni per ulteriori procedimenti diagnostici, inizio di eventuali terapie e successivi controlli delle stesse.

Il colesterolo è uno steroide prevalentemente di origine animale ed indispensabile per la vita.

Svolge infatti diverse funzioni biologiche vitali: costituente essenziale delle membrane cellulari, precursore della vitamina D, dei sali biliari e degli ormoni steroidei e sessuali, indispensabile per la crescita e divisione cellulare, fondamentale per lo sviluppo embrionale.
Nell'uomo, la maggior parte del colesterolo necessario viene prodotta per biosintesi prevalentemente a livello del fegato; solo una piccola parte viene assunta con il cibo. Tale quantità è inoltre estremamente variabile a seconda delle diverse abitudini alimentari.

Come tutti i grassi il colesterolo non è solubile nel sangue, viene perciò trasportato associato a lipoproteine (HDL, LDL, VLDL).

COLESTEROLO TOTALE (HDL LDL)

Torna alla lista

Valore di riferimento inferiore a 200 mg/dl
I lipidi del sangue non sono solubili in acqua, per essere trasportati nel flusso sanguigno devono essere associati a proteine denominate lipoproteine suddivise in: chilomicroni, lipoproteine a bassissima densità (VLDL), lipoproteine a bassa densità (LDL) e ad alta densità (HDL).

Le HDL (High Density Lipoproteins) o colesterolo “buono” hanno la funzione di riportare il colesterolo nel fegato, mantenedo così bassi i livelli di colesterolemia. Le HDL svolgono un'azione protettiva, “spazzano” fisicamente le arterie ripulendole dai depositi aterosclerotici.

Il colesterolo HDL è quindi molto utile ed è importante che il suo livello sia alto, preferibilmente maggiore di 35 mg/dl.

Una persona che ha alti sia il livello di colesterolo totale che quello di HDL non è a rischio quanto una persona che associa ad un alto valore di colesterolo totale valori bassi di HDL. Vita sedentaria e abitudine al fumo sono generalmente associati a riduzione dei livelli di HDL.
E' dimostrato che il rischio di malattia coronarica è tanto più elevato quanto più alto risulta il rapporto colesterolo totale/colesterolo HDL.

TRIGLICERIDI

Torna alla lista

Valore di riferimento inferiore a 200 mg/dl
I trigliceridi sono le sostanze grasse più diffuse ed abbondanti dell'organismo introdotte prevalentemente con gli alimenti. Costituiscono la “scorta” energetica dell'organismo. I trigliceridi endogeni si formano nel tessuto adiposo e nel fegato, soprattutto a partire dai carboidrati, mentre quelli introdotti nell'organismo insieme ai cibi vengono scissi nei loro costituenti durante il processo digestivo.
Non essendo solubili in acqua, i trigliceridi vengono veicolati nel sangue da proteine, i chilomicroni.

I valori ematici sono molto influenzabili dall'alimentazione immediatamente precedente al prelievo; se si maniano cibi grassi nei giorni che precedono l'esame, è possibile che il loro livello si alzi.
Pur non rivestendo un'importanza pari a quella del colesterolo, spesso elevati tassi di trigliceridi sono associati a diverse patologie, soprattutto di tipo cardiovascolare.

Alti livelli di trigliceridi aumentano il rischio d'infarto miocadico e di aterosclerosi, soprattutto se associati a ipercolesterolemia. Per conoscere il fattore di rischio cardiovascolare è quindi importante conoscere il valore dell'intero pannello lipidico.

EMOGLOBINA GLICATA – HbA1c

Torna alla lista

Valori di riferimento
Valore Emoglobina Glicata in paziente non diabetico 4%-6%
Valore Emoglobina Glicata in paziente diabetico trattato
ottimo: 4,5%-6,5%

buono: 6,5%-7,5%
critico: 8%-12%


L'emoglobina glicata riflette il livello medio di glucosio nel sangue nelle 6-8 settimane, pertanto la misurazione dell'emoglobina glicata è un metodo raccomandato per monitorare il trattamento a lungo termine di pazienti affetti da diabete.

Il diabete mellito è una malattia del metabolismo caratterizzata da un aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Il diabete è associato a disordini metabolici a carico di carboidrati, grassi e proteine.
Di conseguenza se non adeguatamente trattato, possono insorgere importanti e numerose complicanze: cecità, insufficienza renale, gravi danni al sistema vascolare e al sistema nervoso.

Il diabete è inoltre uno dei principali fattori di rischio per malattie cardiovascolari e ictus. Un diabete non controllato in modo adeguato può talora complicare una gravidanza. Il rischio di complicanze dovute al diabete può aumentare in assenza di regolari controlli dei parametri metabolici.

L'emoglobina (Hb) è una proteina globulare tipicamente presente nei globuli rossi. Dall'emoglobina derivano numerosi composti secondari tra cui l'emoglobina glicata.
Nell'adulto normale, HbA1c si forma dall'aggregazione non enzimatica del glucosio con il gruppo ammino-terminale della catena beta dell'Hb (HbA0). La quantità di HbA0 convertita in HbA1c stabile aumenta in rapporto alla concentrazione media di glicemia. La formazione di HbA1c è limitata dalla durata della vita media degli eritrociti, pari a circa 100-120 giorni.

Di conseguenza HbA1c riflette il livello medio di glucosio nel sangue nelle 6-8 settimane precedenti l'esame. Numerosi studi hanno evidenziato che nei pazienti diabetici la riduzione dei livelli glicemici e i controlli a lungo termine ritardano in modo significativo l'insorgenza delle complicazioni più gravi e rallentano la progressione della malattia.
HbA1C risulta un valido indice del livello medio di glicemia e come tale è in grado di prevenire l'insorgenza di complicanze.

La misurazione di HbA1c è quindi un metodo raccomandato per monitorare il trattamento a lungo termine di pazienti affetti da diabete. L'autocontrollo non sostituisce il controllo medico. I risultati ottenuti devono essere valutati insieme al medico curante.

FOSFATASI ALCALINA

Torna alla lista

Valore di riferimento 104-338U/L
E' un enzima prodotto dall'intestino, dal fegato e dalle ossa. Un aumento del suo valore può essere indice di patologie epatiche o malattie del tessuto osseo.
Può aumentare durante la gravidanza e durante il processo di riparazione di fratture ossee.

BILIRUBINA

Torna alla lista

Valore di riferimento 0,1-1,3 mg/dl
La Bilirubina deriva in massima parte dalla degradazione dell'emoglobina.
Si divide in Bilirubina diretta (già formata dal fegato) e indiretta (non ancora “lavorata” dal fegato). E' utile controllare il livello di Bilirubina nelle condizioni patologiche che coinvolgono il fegato.

ALBUMINA

Torna alla lista

ALBUMINA Valore di riferimento 3,7-5,5 g/dl
E' una proteina prodotta nel fegato essenziale per la corretta distribuzione dei liquidi corporei ed è il principale veicolo per il trasporto delle sostanze nel sangue.
Valori inferiori a quelli di riferimento possono derivare da cirrosi epatica, gravidanza, infiammazioni, insufficienza renale cronica.

PROTEINE TOTALI

Torna alla lista

Valore di riferimento 6,5-8,5 mg/dl
Sono preposte al trasporto delle molecole nel sangue ed alla funzione immunitaria. Livelli elevati vengono riscontrati soprattutto in caso di disidratazione ed epatiti croniche.
Un valore basso può indicare insufficienza renale, disfunzioni epatiche, malnutrizione, traumi.

CREATININA

Torna alla lista

Valore di riferimento 0,5-1,4 mg/dl
E' un catabolita della fosfocreatina, una proteina presente principalmente nei muscoli scheletrico e cardiaco.
La creatinina passa nel sangue e viene eliminata con le urine grazie all'azione filtrante del rene. Valori elevati indicano una probabile alterazione della funzionalità renale.

AZOTEMIA (UREA)

Torna alla lista

Valore di riferimento 5-25 mg/dl
L'urea si forma nel fegato, per essere poi eliminata con le urine attraverso la filtrazione glomerulare.
Un aumento dell'urea è causato da una diminuita funzionalità renale o da una dieta iperproteica. Una diminuzione dell'urea può essere associata a diete ipoproteiche ed ipercarboidratiche.

AMILASI

Torna alla lista

Valore di riferimento amilasi totale 8-125 mg/dl
La determinazione dell'amilasi assume notevole importanza per la valutazione clinica delle patologie del pancreas.
Valori alti di amilasi si possono riscontrare in presenza di infiammazioni croniche ed acute del pancreas.

TRANSAMINASI GGT

Torna alla lista

Valore di riferimento inferiore a 65 U/L
La GGT è un enzima presente nel fegato, nei reni e nel pancreas.
La determinazione della GGT (Gamma-glutamiltransferasi) è importante per la diagnosi ed il monitoraggio delle affezioni del fegato e delle vie biliari.
Un'elevata attività di GGT è spesso l'indicatore più sensibile per numero disfunzioni epato-biliari.
Il test GGT è inoltre impiegato come screening per l'individuazione di alcolismo nascosto.
Anche nei pazienti sottoposti a trattamento protratto con fenobarbitale e fenitoina l'attività GGT nel sangue risulta elevata. L'autocontrollo non sostituisce il controllo medico.
I risultati ottenuti devono essere valutati insieme al medico curante.

TRANSAMINASI GOT o AST

Torna alla lista

Valore di riferimento inferiore a 40U/L
Il TRANSAMINASI GOT (Glutammato-ossalacetato-transaminasi) o AST (Aspartato amino-transferasi) è diffusa nei tessuti.
Concentrazioni elevate sono presenti nel miocardio, ma vi sono attività significative nel cervello, nel fegato, nel tratto gastrointestinale, nel tessuto adiposo, nel muscolo scheletrico e nel rene. Valori elevati di transaminasi possono indicare infarto del miocardio, malattie epatiche, malattie muscolari e danni agli organi. L'autocontrollo non sostituisce il controllo medico.
I risultati ottenuti devono essere valutati insieme al medico curante

TRANSAMINASI GPT o ALT

Torna alla lista

Valore di riferimento inferiore a 45U/L
L'enzima GPT (Glutammato-piruvato-transaminasi) o ALT (Alanina amino-transferasi) appartiene al gruppo delle transaminasi. Le concentrazioni più alte sono localizzate nel fegato, concentrazioni minori si trovano nel cuore, nel rene, nel muscolo, nel pancreas, nella milza e nel polmone.
Valori elevati di GPT sono un indicatore specifico per le malattie epatiche. Il test GPT viene impiegato per la diagnosi ed il controllo successivo di malattie epatiche.
L'autocontrollo non sostituisce il controllo medico. I risultati ottenuti devono essere valutati insieme al medico curante.

Qualche dubbio?

SCRIVICI!

Compila il modulo sottostante per richiedere informazioni

@